Ciao Cristina. Il tuo primo amore non è stata la farmacia ma la psicologia, non è vero?

 
Beh, sì. Sono i cerchi strani della vita che spesso ci sorprendono anche a posteriori. Ho concluso i miei studi in psicologia, tra laurea e specializzazioni, intorno all’anno 2000. Sei anni dopo, nel 2006, dopo diverse esperienze lavorative sia private sia come dipendente d’azienda, apro finalmente il mio studio personale, in Via Don Luigi Sturzo a Latina, ed inizio così a esercitare in forma privata la stimolante professione psicoanalitica.

Via Don Luigi Sturzo a Latina? Non è forse l’attuale indirizzo della Farmacia Internazionale?

 
Già. E ritorniamo alla storia dei cerchi e delle sorprese della vita. Sì, il mio studio affacciava proprio sulla Farmacia Internazionale, il cui titolare, all’epoca, era il mio attuale marito, Fermo. Così ci siamo conosciuti io e lui, da dirimpettai. È nata un’amicizia, poi una simpatia, quindi una relazione e infine una convivenza con tanto di matrimonio in pieno stile. Ho dato il mio aiuto a Fermo in farmacia sin dai primi periodi della nostra unione, nei ritagli di tempo che la professione di psicologa mi concedeva, cominciando così ad appassionarmi a formule, principi attivi ed effetti collaterali.

E da lì…?

 
Da lì alla seconda laurea il passo è stato inevitabile. Domandavo un milione di informazioni a Fermo, ogni giorno, finché lui una mattina mi ha detto: «Ma perché non te le studi da sola, ‘ste cose?» E così ho fatto, fino a laurearmi in scienze farmaceutiche. Sì, si può dire che l’ho proprio preso in parola.

Un nuovo amore, quello per la farmacia, che ha dunque soppiantato il vecchio per la psicologia?

 
In realtà no, amo profondamente entrambe queste «mie» materie, ma poiché le due professioni sono incompatibili per legge tra loro, ho dovuto cancellarmi dall’Ordine degli psicologi per offrirmi così anima e corpo alla professione di farmacista. Dal 2022, infatti, sono io la titolare unica della Farmacia Internazionale di Latina.

I rimpianti sono spesso una parte di ciascuno di noi. I tuoi quali sono?

 
Ti rispondo con la massima sincerità: non ne ho. Sono soddisfatta di tutte le scelte che ho fatto in passato e felice della mia situazione attuale. Amo il mio lavoro, la mia farmacia, i miei dipendenti. Amo soprattutto i miei pazienti, a cui dedico tutto quello che posso. E amo mio marito, soprattutto, a cui devo molto. E anche se non fosse così, non sarei così ingenua da non citarlo a dovere a conclusione di questa intervista. 😉

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